I sacri boschi profanando, sparse

Colpi di scure scellerati e rei

Quell'empio ai tronche delle piante antiche,

care alla madre dalle bionde spiche.

vasta rovere annosa era fra quelle,

Tal che selva formar sola parea:

Per mezzo la cingean serti e tabelle

E voto appesi alla possente Dea.

Spesso in festa danzar solean le belle

Driadi sott'essa; (.....)

(.....) e dal ferro audace ecco investita

La Querce Dodonča cigola e trema.

Il verde muor, quasi mancar la vita

Senta: sudano i rami, e par che gema:

E lā dove s'aprė l'ampia ferita,

Di sangue gronda la corteccia estrema;

Qual aturo suol dalla troncata gola,

Se anzi all'altar solenne ostia s'immola. (.....)

- Ninfa a Cerere amica io qui dimoro,

Che di tua empiezza ti prenuncio il fio;

Il che conforto mi sarā, se moro.

 

Ovidio - La Metamorfosi