Vedendo passare il fiume Nangaritza si sarebbe potuto pensare che il tempo schivasse quell'angolo amazzonico, ma gli uccelli sapevano che da occidente avanzavano lingue potenti frugando nel corpo della selva.

Macchine enormi aprivano nuove strade e gli shuar aumentarono la loro mobilitą. Non si fermavano pił i tre anni abituali nello stesso luogo, per poi spostarsi e permettere il recupero della natura. A ogni cambio di stagione si caricavano sulle spalle le capanne e le ossa dei loro morti e si allontanavano dagli estranei che venivano a occupare le rive del Nangaritza.

Giungevano altri coloni, questa volta richiamati da promesse di sviluppo legate al legname e all'allevamento del bestiame. Con loro arrivava anche l'alcol privo di rituale, e quindi la degenerazione dei pił deboli.

Ma sopratutto aumentava la peste dei cercatori d'oro, individui senza scrupoli venuti da tutti i confini con il solo scopo di arrichirsi rapidamente.

Gli shuar si spostavano verso oriente cercando l'intimitą delle foreste inpenetrabili ......   

 

Luis Sepulveda - Il vecchio che leggeva romanzi d'amore